Qualche Domanda….
A tavola si può fare solo prevenzione o si può anche curare e guarire da una malattia?
“Beh, intanto è importante sottolineare che a tavola si debba fare prevenzione. Col cibo si fa quella che si chiama prevenzione primaria, ovvero con i comportamenti saggi e attenti nel corso della nostra vita quotidiana abbiamo la possibilità di incidere sulla salute e prevenire l’insorgenza di varie patologie. Questo tuttavia non esclude che, in presenza della malattia, l’alimentazione assuma un aspetto importante anzi probabilmente superiore, perché è proprio grazie alla giusta utilizzazione dell’energia da parte dell’organismo che si raggiunge la guarigione completa”.
Come mai si parla oggi sempre più di consapevolezza alimentare? A tal proposito, toccando il campo dell’etica e dell’eco-sostenibilità, ritiene che il consumatore debba essere responsabilizzato solo verso la propria salute o anche verso quella degli altri esseri viventi e dell’ambiente in generale?
“Si potrebbe rispondere parlando di ecologia della salute, che comprende un po’ tutto. Bisogna stare attenti alla salute a partire dalle scelte alimentari. La scienza vuole che almeno il 35 percento delle patologie croniche e cronico-degenerative sia strettamente collegato alle scelte alimentari e, più in generale, allo stile di vita che conduciamo. Stare attenti all’alimentazione significa anche avere un occhio di riguardo per la natura e la vita in generale. Non a caso chi sta attento all’alimentazione ha di solito anche uno stile di vita più accorto, fa attività fisica, come suggerisce l’Organizzazione mondiale della sanità, e non si può negare che con l’attenzione anche semplicemente alle scelte alimentari si faccia implicitamente una scelta di pulizia ambientale”.
Per chi segue una dieta vegetariana o vegana quali potrebbero essere le raccomandazioni?
“Si tratta di scelte essenzialmente etiche, anche se è pur vero che sempre più persone le compiano per preservare al contempo la propria salute, in particolare da un po’ di tempo si parla, con sempre maggiore attenzione, dei rischi derivanti dall’assunzione di carne. In ogni caso sono scelte di vita prima ancora di scelte alimentari. Se condotte in maniera equilibrata e attenta non ci sono particolari controindicazioni per la condizione fisica e le proprie performance: molti atleti di grande valore sono da sempre vegetariani”.
Al di là delle nostre scelte alimentari quali sono gli alimenti che non devono mai mancare dalla nostra tavola e quali vanno assolutamente banditi o comunque ridotti?
“Io sarei contrario a scelte di tipo assolutistico accompagnate da parole come “sempre” o “mai”, però se si guardano le nuove piramidi alimentari, al primo posto ci sono sempre i cereali e preferibilmente cereali integrali, con molta attenzione alla varietà e alla rotazione, alternando riso, orzo, farro e non mangiando solo grano e derivati, comprendendo anche nomi che non siamo abituati a sentire, come il miglio, l’avena, la quinoa o il grano saraceno. Tra le proteine vanno poi privilegiate quelle di origine vegetale, quindi in particolare i legumi, anche in questo caso variando molto e recuperando varietà spesso dimenticate. Poi, non dimentichiamo frutta e verdura, se possibile non solo in grande quantità (almeno una porzione a pasto) ma anche di qualità e di stagione. Molto spesso, al fine di evitare una produzione assicurata e durante tutto l’anno, subiscono dei trattamenti che potrebbero ripercuotersi sulla salute. Quanto alla carne direi di ridurla il più possibile e, quando la si consuma, consumarla di qualità, evitando se possibile quella di allevamento”.
Tratto dall’articolo